Elezioni europee 2024: Sandro Gozi, un italiano in una lista francese

Elezioni europee 2024: Sandro Gozi, un italiano in una lista francese

L’europarlamentare italiano e segretario generale del Partito Democratico Europeo è nuovamente candidato nella lista di maggioranza presidenziale francese per le elezioni del 9 giugno. Il suo obiettivo: rappresentare i cittadini europei, pur ponendosi come fervente sostenitore del macronismo.

“L’asse Draghi-Macron può essere il pilastro dell’Unione Europea”

“L’asse Draghi-Macron può essere il pilastro dell’Unione Europea”

Da luglio 2020 alla guida di Renault c’è un eccellente dirigente italiano, Luca de Meo. Nessuno pensa per questo che la più grande casa automobilistica francese sia diventata improvvisamente italiana né in altri Paesi Ue investimenti italiani vengono considerati pericolosi e messi sullo stesso piano di quelli cinesi, come a volte accade a Roma. Le relazioni tra Francia e Italia sono solide, hanno radici profonde nella storia, affondate nel terreno di cultura, economia, arte e cooperazione.

“Europa e Covid: perché la società della prudenza è meglio di quella a zero rischi”

“Europa e Covid: perché la società della prudenza è meglio di quella a zero rischi”

Viviamo in un momento darwiniano. In questi momenti, non vince il più forte, ma colui che dimostra di avere la migliore capacità di adattamento e di trasformazione: capacità che l’Unione ha dimostrato di avere con il Recovery Plan, faticando invece su sanità e suo ruolo nel mondo.

“Quel nuovo asse fra Roma e Parigi”

“Quel nuovo asse fra Roma e Parigi”

sono d’accordo con lei: più solidarietà in Europa. In questa fase darwiniana, non vince il più forte ma chi dimostra di avere la maggiore capacità di trasformazione. La soluzione contro la crisi è europea. Dimostriamo maggiore audacia nel concepire il nostro futuro comune. Da una parte, alcuni ripetono gli sbagli: decidono insieme a Bruxelles e poi accusano l’Europa di errori o lentezze. Dall’altra, abbiamo realizzato l’impensabile con il Piano di Rilancio europeo (NextGenEU) ma non abbiamo fatto altrettanto per le nostre capacità di ricerca e industriali.

“L’Europa è una comunità democratica da difendere”

“L’Europa è una comunità democratica da difendere”

Caro direttore,

in Europa siamo a una svolta. Come lei ha giustamente ricordato, la battaglia sullo stato di diritto non è un negoziato come gli altri. Con Emmanuel Macron, stiamo difendendo l’identità stessa della nostra Unione: non una semplice associazione tra Stati ma una vera comunità democratica. Tutti i cittadini devono avere la garanzia che saremo sempre al loro fianco, se necessario anche contro i loro governi se questi violano i valori fondamentali europei. Parliamo lingue diverse, veniamo da paesi e storie diverse, abbiamo idee diverse ma c’è qualcosa di molto profondo che ci unisce: il rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia. E questa l’identità europea, dopo due guerre civili europee, dopo la Shoah, dopo la Resistenza.

“Ci sono 750 miliardi di motivi per cui l’Europa conviene all’Italia”

“Ci sono 750 miliardi di motivi per cui l’Europa conviene all’Italia”

L’Italia è già il primo beneficiario della risposta europea e lo sarà ancora di più se manteniamo alta la pressione politica nei prossimi mesi. Quanto è a disposizione dell’Italia già oggi come risposta d’urgenza alla crisi? Da SURE 15-20 miliardi, dalla BEI 35 miliardi, dal MES 36 miliardi, come “extra” dal bilancio UE 2014-2020 altri 6/7 miliardi. A cui si aggiunge ora la proposta di Ursula Von der Leyen, Next Generation, che prevede 80 miliardi di sovvenzioni e 90 miliardi di prestiti sempre per l’Italia. Totale: 250-255 miliardi, circa il 15% del pil italiano.

“Renzi dimezzò le procedure di infrazione Ue. E la nostra credibilità salì”

“Renzi dimezzò le procedure di infrazione Ue. E la nostra credibilità salì”

Gentile direttore,
ieri il vostro quotidiano giustamente denunciava il preoccupante aumento delle procedure di infrazione UE aperte contro l’Italia dall’inizio del governo Conte: già 14, con un ritmo di circa 1,5 al mese. E altre ne arriveranno nelle prossime settimane. All’inizio del governo Renzi l’Italia era il Paese che aveva più infrazioni tra tutti i grandi paesi dell’Unione. Una vera vergogna europea per uno degli Stati fondatori. A fine febbraio 2014, infatti, le infrazioni a carico dell’Italia erano ben 121, e la tendenza era quella di continua crescita.

Il Consiglio europeo e quella scelta di Renzi

Il Consiglio europeo e quella scelta di Renzi

Editoriale del Corriere della Sera in data 18/02/2019. Caro direttore,in riferimento al commento di Paolo Valentino su «Renzi “pentito” della scelta di Mogherini», in cui si parla del presunto errore per la mancata nomina di Enrico Letta alla presidenza del Consiglio europeo, vorrei precisare che l’allora presidente Matteo Renzi non ha mai escluso nessuna ipotesi…